In data 14 Aprile 2016, il Senato della Repubblica ha approvato due atti di indirizzo che riguardano misure di contrasto alla sottrazione internazionale di minori: l’ordine del giorno unitario n. 1 e la mozione n. 552 (Testo 2)
La sottrazione internazionale dei minori è un fenomeno sempre crescente per diverse concause che lo alimentano, tra cui l’aumento consistente di unioni miste prodotte dall’incremento dei flussi migratori, spesso caratterizzate da un’elevata conflittualità legata alle differenze socio-culturali e religiose della coppia e che inducono, nei casi più estremi, alla sottrazione del figlio da parte di uno dei due genitori allo scopo di trasferirlo nel proprio Paese di origine. La scarsa incisività ed una tempistica dilatata e inadeguata nella risoluzione dei casi concreti, la blanda efficacia delle convenzioni internazionali e la delicatezza degli interessi in gioco, determinano una reale difficoltà di soluzione dei casi di sottrazione internazionale dei minori che ha portato l’Italia ad interrogarsi sul problema, ipotizzando interventi di contrasto di diversa natura.
Dopo avere descritto brevemente sia la nozione di sottrazione internazionale di minore (nelle due forme ‘attiva’ o ‘passiva’ secondo la consueta terminologia nazionale, cui sul piano internazionale corrispondono le definizioni di casi ‘outgoing’ e ‘incoming’), sia il quadro normativo (costituito dalla Convenzione di New York del 1989 sui diritti dell’infanzia, da quella di Lussemburgo del 1980, ma soprattutto dalla convenzione dell’Aia del 1980 e dal regolamento n. 2201/2003, c.d. Bruxelles II bis), la mozione si sofferma su due aspetti specifici dell’ordinamento italiano.
Innanzitutto il fatto che le competenze sono assegnate a plurimi soggetti, a seconda dello Stato straniero coinvolto: al Ministero della giustizia, tramite l’Autorità Centrale, istituita presso il Dipartimento per la giustizia minorile; alla Direzione generale del ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale ed infine alle Ambasciate italiane in cui il console ha funzione di giudice tutelare per i soli minori residenti nel territorio di sua competenza.
In secondo luogo sulla risposta penale al reato di sottrazione in minore. Si osserva infatti che l’articolo 574-bis c.p. non sembra ancora garantire sufficiente tutela come può evincersi sia dalla collocazione sistematica della norma (sez. inerente ai delitti contro la famiglia), ma soprattutto per la pena prevista per il reato di sottrazione, ossia 4 anni del massimo edittale di pena, i quali impediscono l’applicabilità dei principali e più efficaci mezzi di ricerca della prova, nonché di misure cautelari.
Alla luce del quadro così delineato la mozione impegna il governo ad una serie di misure, il cui obiettivo è di potenziare e migliorare gli strumenti a disposizione per combattere il fenomeno. Alcuni di questi strumenti risultano pienamente condivisibili e opportuni, come ad esempio:
- Migliore coordinamento delle istituzioni coinvolte: mediante un rafforzamento della task force tra i Ministeri dell’interno, degli affari esteri e della cooperazione internazionale e della giustizia. Detta task force dovrebbe operare sotto il coordinamento di un membro del governo, tenuto anche a formulare una relazione annuale al Parlamento;
- Promuovere una migliore cooperazione internazionale: favorendo la stipulazione di accordi con gli Stati che non hanno aderito alla Convenzione dell’Aja del 1980 sulla sottrazione internazionale; all’interno della UE promuovendo il coordinamento delle legislazioni nazionali sul diritto di famiglia e migliorando le comunicazioni tra Mediatore europeo e Autorità centrali, al fine di facilitare il rientro dei minori sottratti nei loro Paesi di residenza abituale; sia infine impegnandosi a introdurre la questione dei minori contesi nell’agenda dei lavori di ogni incontro internazionale. Il tutto agendo in ambito europeo ed internazionale affinché siano previste sanzioni verso i Paesi inadempienti agli obblighi derivanti dalle convenzioni al fine di indurre gli Stati ad assumere un atteggiamento più collaborativo nell’esclusivo interesse dei minori coinvolti;
- Creare una rete di collaborazione nazionale: elaborando e diramando a tutte le ambasciate italiane nel mondo un protocollo di intesa sulle iniziative da intraprendere nel caso di sottrazione di un minore italiano. Di estrema importanza in tale ambito, sottolinea il testo della mozione, dovrà essere l’accompagnamento del genitore che tenta di esercitare il diritto di visita.
- Intensificare i controlli alle frontiere: per non permettere che vengano sottratti e portati all’estero minori nonostante l’esistenza di divieti giudiziari di espatrio, attraverso frontiere ed aeroporti italiani.
Tuttavia, nel testo approvato si leggono anche soluzioni di più dubbia efficacia, come ad esempio quella di sostenere ogni iniziativa utile ad innalzare il massimo edittale di pena previsto all’art. 574-bis del codice penale, ovvero a prevedere l’ammissibilità di misure restrittive della libertà personale e della misura preventiva della custodia cautelare. Questa disposizione, infatti, rischia di essere controproducente in quanto, se da un lato prevedere l’ammissibilità di misure restrittive della libertà personale nei confronti del genitore o del soggetto che ha sottratto il minore illecitamente, significa punirlo in maniera certa e severa per aver commesso un reato grave, dall’altra potrebbe comportare delle complicazioni non di poco rilievo sul piano pratico. Nello specifico, il genitore sottraente condannato ad una pena detentiva nel Paese di residenza abituale del minore, per timore delle conseguenze penali cui dovrebbe far fronte una volta tornato in quel Paese, potrebbe essere ancora più incentivato a non ricondurre più il minore in quello Stato. Tutto ciò porterebbe a conseguenze drastiche, soprattutto per i minori.
In definitiva, diverse sono le misure attraverso le quali il nostro Paese si è prefissato di contrastare il fenomeno della sottrazione internazionale di minori. Alcune molto valide ed innovative, altre che rimangono ancora un po’ incerte e che sollevano non pochi dubbi sulla loro effettiva utilità. L’unica cosa certa è che questa mozione rappresenta solo il primo passo verso una sensibilizzazione “ai vertici” ad un problema che non può più essere ignorato. Come si è espressa la senatrice Donella Mattesini, (capogruppo PD in commissione Bicamerale infanzia e Adolescenza, prima firmataria della mozione PD), “L’approvazione di questa mozione sulla sottrazione internazionale dei minori la dimostrazione di una nuova attenzione da parte della politica su un tema così importante e fino ad oggi non adeguatamente considerato, che coinvolge la vita affettiva di tante bambine e tanti bambini e delle loro famiglie. Questa mozione tenta di rispondere alle attese di tanti genitori e tanti bambini che in questo momento vivono una vita spezzata. E su questa questione, abbiamo il dovere di impegnarci”.
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http://webtv.senato.it/4193seduta_assemblea=719;
http://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/frame.jsp?tipodoc=Emend&leg=17&id=970185&idoggetto=986868